Questa nobile villa abbandonata è stata per anni il punto di riferimento per gli amanti del divertimento in Romagna.
Questa villa abbandonata da molti anni è stata il simbolo del divertimento e delle più sfrenate serate alcoliche della Romagna. Tempo fa si celebrava una storica festa universitaria, dove tutto era permesso e trasgredire era un obbligo. Difficile dimenticare la prima edizione, un esordio da far tremare le gambe a chiunque! La nobile villa signorile sorge sulle prime colline del forlivese e negli ultimi anni di attività era diventata un ristorante. Ora è completamente abbandonata a se stessa, circondata da un enorme parco di tigli e querce di circa quattro ettari, un vero e proprio bosco di alberi secolari.
La villa, di proprietà di una storica famiglia forlivese, fu costruita intorno al 1700. Nel corso dell’ottocento è stata poi ampliata per arrivare alla sua attuale conformazione di circa mille metri quadrati disposti su tre piani. Con la definitiva chiusura del locale che aveva in gestione la villa nel 2013, qualche anno dopo ho colto l’occasione per fare una veloce esplorazione che mi ha regalato ottime opportunità fotografiche.
Conoscendo bene il posto, questa volta ho deciso di fare un’esplorazione in solitaria, anche se nell’articolo “Urbex, il fascino dell’esplorazione urbana” lo sconsiglio. Entrare nella proprietà è stato semplice. Proseguendo oltre il grande cancello principale c’è un’entrata secondaria chiusa solo da una sbarra. Il primo edificio che incontro è un capanno dove regna il caos più totale. Cumuli di oggetti sono sparsi tutto intorno alla proprietà. La casa del fattore è un altro grande edificio di trecento metri quadrati ma è chiusa e non riesco in alcun modo a visitarla.
Passo davanti alla grande fontana e quello che resta del bar all’aperto. Passeggio nel parco e mi dirigo verso la villa abbandonata. Guardo i divanetti ammassati, i registratori di cassa spaccati e i cumuli di sedie lasciate a marcire ovunque. Sento dei rumori, una persona che parla. Mi nascondo velocemente fra la vegetazione: un cacciatore cerca il suo cane che ha fiutato chissà quale pista all’interno del parco e non ne vuole sapere di tornare indietro. Pericolo scampato, nessun guardiano in giro.
Ritorno all’ingresso principale noto una porta aperta. Dev’essere il mio giorno fortunato, non devo fare acrobazie per entrare. Poi mi ricordo che è l’entrata dei bagni esterni e l’euforia svanisce in fretta. Provo a muovere la porta principale d’ingresso ma è chiusa.
Faccio il giro della villa abbandonata e fortunatamente nel retro trovo la porta del grande patio aperta. Perfetto! Lentamente mi aggiro fra i tavolini e osservo ciò che rimane del famoso locale.
Mi dirigo silenziosamente verso la porta per entrare nella villa abbandonata. Anche all’interno c’è molto disordine: altri registratori di cassa rotti, rotoli di scontrini fiscali, bottiglie vuote. Sul grande tavolo di legno nell’ingresso trovo persino un decoder smontato.
Ho poco tempo a disposizione così mi dedico al piano terra. Tornerò con più calma per esplorare anche i piani superiori. La villa è in ottimo stato e non presenta danni strutturali, anche se all’entrata c’è un cartello che reca la scritta “casa pericolante”. Passo dalla cucina e alla fine esco col sorriso. Questa veloce avventura ha fatto affiorare i ricordi di tante belle serate passate in buona compagnia.
Sono ritornato per esplorare anche i piani superiori di questo gioiello ottocentesco e per ammirare meglio i pregevoli affreschi di Carlo Brenna realizzati negli anni 80. Carlo Brenna è un artista milanese che crea le sue opere lasciandosi ispirare dal piano metafisico e surreale. Nel primo piano trovo una stanza adibita a ufficio con una simpatica zucca di Halloween che mi fissa silenziosa.
Il presidente dell’istituto che ha in gestione la villa non è più riuscito a far fronte ai numerosi costi di gestione. Per questo motivo la proprietà è stata ripulita, svuotata e messa in vendita. Ne sconsiglio quindi la visita. Non conoscendo lo stato attuale della villa, chi riconoscesse il luogo è pregato di non scrivere nei commenti il nome e la località.
Yo viví muy cerca de esa villa. V.P. y he recorrido su bosque, que de hecho tiene unas ruinas de columnas romanas.
Stupenda . Mi potrebbe dare indicazioni più precise, circa la proprietà e l’eventuale possibilità di acquisirla, anche solo in comodato, per fini sociali?
Grazie
Ciao Claudio, mi spiace ma non saprei a chi indirizzarti.