L’ex stabilimento aeronautico caproni voluto dal duce per scopi propagandistici sta cadendo a pezzi. Ecco ciò che rimane.
Lo stabilimento aeronautico Caproni fu fondato per volere del Duce nel 1933 nella cittadina di Predappio. Gli aerei costruiti alla Caproni erano poi collaudati nel vicino aeroporto di Forlì. Il complesso era strutturato su due piani e comprendeva sia officine che uffici. La mancanza di restauro e l’incuria hanno portato progressivamente lo stabilimento Caproni al totale disfacimento. Lo stabile è completamente pericolante e ricoperto dalla vegetazione, i piani superiori sono in parte crollati. È molto pericoloso addentrarsi all’interno, come spiego nell’articolo “Urbex il fascino dell’esplorazione urbana“.
Mussolini voleva una fabbrica prestigiosa che producesse aerei ad alto contenuto tecnologico e che desse lustro alla sua città natale. All’apice del conflitto mondiale nello stabilimento aeronautico Caproni lavoravano circa 1400 persone. Dalla fabbrica sono stati rimossi tutti i simboli ricollegabili all’ideologia fascista, rimane solo la “M” di Mussolini stilizzata sulla facciata dello stabilimento. Addentrandosi nel complesso c’è la stanza più affascinante, dove ancora oggi lungo le pareti si possono leggere le scritte “DUCE”.
Verso la fine della seconda guerra mondiale, l’attività della fabbrica diminuì fino alla completa chiusura nel 1944. Lo stabilimento aeronautico Caproni è un importante pezzo della storia aeronautica Italiana, bella o brutta che sia, ed è un peccato non aver recuperato il complesso per creare un museo o un polo tecnico industriale. Aver lasciato in completo abbandono questa immane struttura fino ad oggi, è stato un vero e proprio spreco. Lo stabilimento è talmente malridotto che un suo recupero è sicuramente un’impresa impossibile.