Josefov è il piccolo quartiere ebraico di Praga nascosto nel centro storico dove il tempo sembra essersi fermato.
Il quartiere ebraico di Praga, chiamato anche Josefov, è parte della Città Vecchia – Staré Mesto – immerso fra piccole strade tortuose e piazze nascoste, in un’apprezzabile combinazione fra stile gotico e liberty. E’ uno dei luoghi storici più importanti di Praga, anche se oggi purtroppo rimane ben poco dell’antico Josefov. La maggior parte del quartiere ebraico è stata rasa al suolo all’inizio del 1900 per fare spazio a nuovi edifici in stile art nouveau. Il quartiere ebraico di Praga fu fondato nel XIII secolo per isolare con un muro gli ebrei dal resto della città. Condannati per l’uccisione di Cristo, raramente gli ebrei erano autorizzati a lasciare Josefov. Il ghetto medioevale prende il nome dall’imperatore Giuseppe II che abolì le misure discriminatorie e liberò gli ebrei di Praga dall’oppressione.
Il quartiere ebraico di Praga si era talmente ingrandito da diventare un’entità autonoma e ospitava un quarto della popolazione della capitale. I luoghi più interessanti come l’antico cimitero, la Casa delle Cerimonie e le sinagoghe, sono molto vicini. Consiglio di comprare il biglietto cumulativo che permette di visitarli tutti. L’unica sinagoga più lontana è quella di Gerusalemme che si trova vicino alla stazione centrale. Tutti gli edifici sono mantenuti grazie alle entrate del Museo Ebraico.
Il vecchio cimitero nel quartiere ebraico di Praga
Quello che rimane del vecchio cimitero ebraico è molto affascinante. Le antiche lapidi di pietra, ormai consumate dal tempo, sono talmente fitte che sembrano volermi inghiottire mentre passeggio fra i sentieri sconnessi, sulla terra nutrita dalla disperazione di una popolazione che ha subito atrocità indicibili. Il cimitero ebraico è un luogo dall’atmosfera lugubre e magica allo stesso tempo. Le migliaia di lapidi accatastate le une sulle altre sono di epoche diverse. Il cimitero è stato attivo per trecento anni durante i quali le persone venivano sepolte a strati per mancanza di spazio. E’ stato stimato che all’interno del cimitero siano stati sepolti centomila corpi. Grazie alle sue lapidi contorte e particolari, questo è uno dei luoghi più adatti per ottenere immagini suggestive.
Sinagoga Vecchia-Nuova – Staronová synagoga
Ci sono diverse sinagoghe nel quartiere ebraico. La più famosa è la Sinagoga Vecchia-Nuova costruita nel 1270. E’ la più antica d’Europa e oggi è ancora in funzione per celebrare gli eventi più importanti della comunità ebraica. Costruita in stile gotico con pietre e mattoni, è la sinagoga principale della città. Secondo la leggenda il Golem di Praga – figura mitologica fatta d’argilla del fiume Moldava il cui compito era difendere il ghetto – è ancora bloccato nella soffitta, che purtroppo è perennemente chiusa al pubblico.
Sinagoga Maisel – Maiselova synagoga
Procedendo all’interno del Josefov visito la sinagoga Maisel in stile rinascimentale. La riqualificazione del quartiere ebraico avvenne alla fine del 1500 per opera di Mordechai Maisel, un sindaco ebreo che finanziò la costruzione della sinagoga e che divenne poi Ministro delle Finanze di Praga. L’edificio fu gravemente danneggiato da un incendio alla fine del 1600 e in seguito restaurato. La sinagoga ospita al suo interno una vasta e preziosa collezione di oggetti di culto ebraici.
Sinagoga Pinkas – Pinkasova synagoga
La sinagoga Pinkas, che confina col cimitero ebraico, è stata costruita intorno alla metà del 1500 sempre in stile gotico. E’ famosa perché sulle pareti sono scritti a mano quasi ottantamila nomi, tutte le vittime che durante la Shoah hanno perso la vita nel campo dì sterminio di Terezín. Sono rimasto molto colpito, in bilico fra la commozione e la meraviglia, da tutti questi nomi finemente scritti. La sinagoga è stata restaurata in seguito ai gravi danni riportati durante l’inondazione del 2002.
Sinagoga Klausen – Klausová synagoga
La sinagoga Klausen sorge di fianco al vecchio cimitero. Costruita alla fine del 1600 in stile barocco, è la sinagoga più grande del quartiere ebraico. Fu quasi completamente distrutta da un incendio nel 1689. E’ stata completamente restaurata con deliziosi soffitti stuccati e adesso ospita una mostra sulle tradizioni e usanze ebraiche. E’ utile per comprendere meglio la complessa e sfaccettata comunità ebraica radicata in terra ceca.
Sinagoga spagnola – Španělská synagoga
La sinagoga Spagnola è un vero gioiello in stile moresco all’interno del quartiere ebraico di Praga. Fu costruita nel 1868 dagli ebrei scacciati dalla Spagna. E’ una struttura a pianta quadrata sormontata da una splendida cupola centrale. Sono rimasto incantato nell’ammirare tutto lo splendore delle decorazioni dorate e dei motivi geometrici.
Casa delle cerimonie – Obřadní síň
La Casa delle Cerimonie della Confraternita Funebre (Chevra kadiša) sorge a fianco del cimitero ebraico e fu costruita nel 1911 in stile castello pseudo-romanico. Utilizzata come obitorio, sala delle cerimonie funebri e camera mortuaria, qui venivano preparati e purificati i corpi prima della sepoltura. La Casa delle Cerimonie è gestita dal Museo ebraico e ospita la mostra chiamata “Il corso della vita”.
La statua di Franz Kafka
Poco lontano dalla Sinagoga Spagnola si trova la statua di Franz Kafka, che nacque e visse i primi anni della sua vita nel Josefov. Si traferì poi nel Vicolo d’Oro nel quartiere del castello. Franz Kafka è sepolto nel Nuovo Cimitero Ebraico, fuori dal centro città.
Da dove deriva l’antico odio nei confronti degli ebrei, da sempre accusati di essere in qualche modo differenti dagli altri?
Per prima cosa bisogna distinguere l’antisemitismo dalle altre forme di razzismo. Il concetto di razzismo si basa sull’odio nei confronti di un individuo – o di una comunità – per qualcosa che questi non ha: il colore della pelle, usanze religiose piuttosto che culturali. Diverso è il caso del popolo ebraico che spesso è odiato per quello che ha. Da sempre gli ebrei sono stati accusati di possedere quello che spetta agli altri, di avere potere, denaro o privilegi. L’ebreo è sempre stato etichettato come colui che disturba, corrompe il bene comune e impedisce l’integrità. Non solo, nel corso della storia l’ebreo è stato accusato di avere colpe e di non averle. Un vero e proprio paradosso.
Questo male profondo è stato capace di evolversi e reincarnarsi durante tutto il corso della storia, adattandosi ai diversi contesti socio politico. La Torah – o Antico Testamento – non fa riferimento a quest’odio per il semplice motivo che non parla di ebrei. È nominato invece il “popolo d’Israele”, un’eredità di cui gli ebrei si faranno carico e che diventerà l’origine dell’antisemitismo.
Il primo a definirsi ebreo fu Abramo. Lasciò Ur – la sua patria – per cercare la “terra promessa” di cui neppure conosceva il nome. Ecco quando nasce l’origine dell’esodo, dello sradicamento delle proprie origini per raggiungere un luogo promesso da Dio ad Abramo e i suoi discendenti. L’ebreo nasce con Abramo e con lui la definitiva rottura con la sua terra natia in favore di un viaggio quasi infinito verso una destinazione sempre più irraggiungibile. L’ebreo non arriva, parte per non tornare mai più da dov’è venuto. Il popolo ebraico si forma quando Abramo lascia l’Egitto. Ancora una volta si assiste a una partenza, mai a un punto d’arrivo.
Il libro della Genesi racconta la storia di Giacobbe, discendente di Abramo, che durante una lunga lotta contro un’entità non ben definita conquista il nome “Israele”. Anche in questo caso siamo davanti all’estirpazione delle proprie origini: Giacobbe diventa Israele, un’altra frattura. Col passare dei secoli il popolo ebraico è stato identificato come chi impedisce l’unità e la coesione. L’ebreo, inserito fra le persone comuni, con le sue leggi diverse, le sue usanze e credenze turba la normalità dell’impero, che non può permettersi di convivere con una tale frattura e apparire debole. Per l’impero romano, l’ebreo incarna gli ostacoli alla crescita del dominio, all’impossibilità di completare l’unione. Il mondo è ossessionato dall’integrità e per questo il popolo ebraico appare come una minaccia sempre più opprimente.
Il crescente antisemitismo europeo è stato alimentato per centinaia d’anni da false verità, raccontate con il solo scopo di perseguitare e uccidere il popolo ebraico per crimini mai commessi. Hitler fondò il cuore della sua propaganda sui presunti aspetti spregevoli degli ebrei: lo smisurato interesse per il denaro, la loro inaffidabilità e la capacità di manipolare le persone. L’ebreo impersonava l’ambiguità e la negazione di tutte le qualità maschili. Col nazismo iniziò un periodo buio per gli ebrei del ghetto di Praga. A migliaia di cittadini furono deportati dal Josefov in campi di concentramento – principalmente ad Auschwitz – e uccisi a causa della pazzia di Hitler. Il dittatore risparmiò la città di Praga dai bombardamenti perché aveva deciso di stabilirsi per passare la vecchiaia mentre il ghetto, secondo la sua folle visione, doveva rappresentare un inno al nazismo diventando un museo antiebraico.
Ottimo reportage complimenti
Grazie Arcangelo, felice tu lo abbia trovato interessante. Se capiterai a Praga (se non ci sei mai stato) ti consiglio di visitarlo il quartiere. E’ molto caratteristico e ricco di storia.