L’incredibile villa del Cavaliere, meta ambita da tutti gli urbex italiani e stranieri.
La villa del Cavaliere è stata una meta urbex molto ambita all’inizio del 2017, quando sul web iniziarono a circolare le prime immagini. Sembrava proprio che il tempo si fosse fermato all’improvviso e i suoi proprietari svaniti nel nulla. La villa del Cavaliere deve il suo soprannome all’attestato che conferiva l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica al proprietario. Quest’occasione mi è servita anche per prendere confidenza con la mia nuova Canon 5D mark IV e il Canon 24-70 mm f\2.8 L II USM. Ho portato comunque la Sony A7II e il fantastico zoom Sony Zeiss 16-35 mm, imbattibile da usare in ambienti ristretti.
Si entra facilmente nel cortile da una piccola apertura nella cancellata. Una volta dentro, non ho potuto fare altro che rimanere affascinato dalla strana architettura di questa villa abbandonata, sembra dal 2002, nascosta nel cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo. Il primo spazio che incontro è una rimessa coperta, usata sia come ripostiglio sia come piccola officina. Ora il caos regna sovrano, per cui non ho dedicato più di tre scatti a tutto questo disordine.
Tutte le porte della villa sono aperte, quindi è molto facile esplorare i vari ambienti. La successiva porta mi catapulta in uno chalet di montagna, dove il legno fa da padrone negli arredi interni. Le poltrone di pelle e il tipico soffitto a cassettoni completano lo stile sontuoso dei primi due saloni. Tutto l’arredamento è in ottime condizioni, ma penso che la scelta dei materiali renda l’atmosfera troppo cupa e pesante. E’ comunque innegabile che i primi saloni della villa del Cavaliere siano molto particolari e ricchi di fascino.
Ci sono ancora i mobili, alcuni molto ben tenuti, alcuni vestiti, qualche oggetto, poche bottiglie di liquore ormai vuote e poco altro. Il passaggio dei famosi “urbex arredatori” si nota subito, con i loro set fotografici creati per caricare d’atmosfera le immagini. Confrontando lo stato attuale della villa del Cavaliere con le prime fotografie apparse su internet più di un anno fa, è purtroppo evidente la mancanza di numerosi oggetti. E’ stato rubato anche il particolare attestato di Cavaliere della Repubblica appeso al muro, che dava il soprannome a questa incredibile villa. L’esplorazione continua al piano superiore attraverso le camere da letto, di modeste dimensioni e con un arredamento più sobrio, ma sempre dominate dal legno. Nella piccola cucina regna il caos, per cui non perdo troppo tempo e mi dirigo verso l’esterno attraverso la porta spalancata.
Passo alla zona posteriore attraversando un grande cortile. La vista sulle colline circostanti è incredibile. Lungo tutto un lato dello spiazzo c’è un capanno che serviva da rimessa e da ricovero per i cani. Sul lato opposto c’è un portone che si affaccia su grande salone, ormai del tutto compromesso. Anche qui ci sono i resti di finiture di legno e un grande camino. Alla fine del grande cortile c’è un altro ingresso.
Questa parte della villa del Cavaliere è molto pericolante. C’è un altro appartamento, questa volta con arredamento molto più modesto del precedente. Attraverso la cucina, guardo stanze da letto quasi vuote e una sala da pranzo. Le larghe crepe nei muri non promettono nulla di buono. In una stanza il soffitto è quasi del tutto collassato. Come spiego nell’articolo “Urbex il fascino dell’esplorazione urbana” bisogna prestare particolare attenzione quando si entra in ambienti pericolanti.
Esco nuovamente all’esterno esplorando il grande giardino. Finalmente mi ritrovo davanti a quello che è il simbolo di questa villa, la famosa facciata a forma di forchetta o di corona. Tornando sui miei passi e facendo una piccola deviazione, scopro una piscina con un piccolo loggiato. Le foglie secche hanno invaso la grande vasca, con un lampione letteralmente collassato su se stesso e chino sulla piscina.
Villino Romito, il vero nome della Villa del Cavaliere
Villino Romito è il vero nome di questa stravagante villa in stile Liberty nell’Appennino bolognese. Il Conte Cesare Mattei fece costruire diverse strutture, fra le quali il Villino Romito, per ospitare i suoi assistiti. Il conte era dedito allo studio dell’omeopatia e della medicina in generale, arrivando anche a elaborare una nuova tecnica chiamata Elettromiopatia. La Villa del Cavaliere ospitava a pagamento alcuni dei suoi facoltosi pazienti, mentre gli indigenti erano ospitati gratuitamente in altre strutture. La struttura più famosa fatta costruire dal conte è certamente la Rocchetta Mattei.
Sono rimasto affascinato da questa villa, vorrei saper dove si trova, sono amante della natura e rispettoso , almeno qualche indizio e se c’è da camminare non è un problema,
grazie